Dal 26 Dicembre al 1 Gennaio 2025
Viaggio tra le classiche meraviglie e nuove emozionanti scoperte
CAPODANNO IN CAMPANIA
IL SOGGIORNO AL LUSSUOSO HOTEL HABITA DI POMPEI CON LA FANTASTICA FESTA DI CAPODANNO
LA POSSIBILITA’ DI VISITARE L’EMOZIONANTE SANTUARIO E GLI SCAVI A POCHI PASSI DALL’ALBERGO
GLI INCANTEVOLI PANORAMI DI NAPOLI E LA PASSEGGIATA NELLO STRAORDINARIO CENTRO STORICO
IL GIRO COMPLETO DELL’ISOLA D’ISCHIA PER CONOSCERE DA VICINO QUEST’APPRODO MERAVIGLIOSO
LE SORPRENDENTI PROVINCE DI AVELLINO E BENEVENTO RICCHE DI VERDE, BORGHI E SPIRITUALITA’
IL GRAN TOUR DEL CILENTO TRA MOZZARELLE, ARTE, ARCHEOLOGIA E LE SPIAGGE PIU’ PULITE D’ITALIA
IL CLASSICO DEI C LASSICI: IL PERCORSO COMPLETO TRA GLI INCANTI DELLA COSTIERA AMALFITANA
OGNI GIORNO UNA GRANDE CUCINA , TUTTO INCLUSO: POTETE LASCIARE A CASA IL PORTAFOGLIO!!!!!
LA POSSIBILITA’ DI VISITARE L’EMOZIONANTE SANTUARIO E GLI SCAVI A POCHI PASSI DALL’ALBERGO
GLI INCANTEVOLI PANORAMI DI NAPOLI E LA PASSEGGIATA NELLO STRAORDINARIO CENTRO STORICO
IL GIRO COMPLETO DELL’ISOLA D’ISCHIA PER CONOSCERE DA VICINO QUEST’APPRODO MERAVIGLIOSO
LE SORPRENDENTI PROVINCE DI AVELLINO E BENEVENTO RICCHE DI VERDE, BORGHI E SPIRITUALITA’
IL GRAN TOUR DEL CILENTO TRA MOZZARELLE, ARTE, ARCHEOLOGIA E LE SPIAGGE PIU’ PULITE D’ITALIA
IL CLASSICO DEI C LASSICI: IL PERCORSO COMPLETO TRA GLI INCANTI DELLA COSTIERA AMALFITANA
OGNI GIORNO UNA GRANDE CUCINA , TUTTO INCLUSO: POTETE LASCIARE A CASA IL PORTAFOGLIO!!!!!
PERCHE’ TORNIAMO QUI
Quinta volta in cinque anni.
Domanda di amici e clienti: perchè tornate ancora qui ? Risposta: più andiamo con i nostri gruppi in Campania e più siamo convinti di portarli in una terra magica. Qui tutto viene declinato in modi originali, a cominciare dal sorriso, dalla solarità, dai modi di fare e di pensare. Qui ci sono musiche, storie, atmosfere, conflitti, speranza, qui ci sono castelli imponenti e vicoli di disperati, ma oggi più che mai un popolo tutto unito che pensa sempre ad un domani migliore.
uesto vale per Napoli, col suo pittoresco centro storico, i mille colori di Spaccanapoli, il tempo sacro di San Gennaro e quello profano di Maradona, sempre più assediata dai turisti, sempre più protagonista di fiction, commedie, film, ormai set immancabile per ogni schermo ed ogni argomento. Ma vale anche per le Isole ed in particolare Ischia che quest’anno conosceremo per la prima volta, per le Costiere, il Cilento con il suo mare pulitissimo, le province interne di Avellino e Benevento che per il nostro gruppo saranno un’altra novità, sconosciute ai più, ma sorpredenti per eredità culturali, storie, prodotti tipici di sicuro pregio.
Ci inoltreremo in paesini fantasma, assaggeremo vini strepitosi, conosceremo produttori di mozzarella e di limoncello, cadremo in tentazione davanti a vetrine stracolme di graffe, sfogliatelle e babà, ammireremo gioielli di corallo creati in diretta davanti a noi. Senza dimenticare quella cucina che ogni volta che ci siederemo – siano trattorie con nonna, mamma e figli ai fornelli e in sala, che il ristorante di lusso con chef, maitre, e sommelier - saprà offrirci qualcosa che ci toccherà il palato e il cuore.
Ritroveremo ancora una volta luoghi magici, il fascino della memoria millenaria di Paestum e Pompei, la spiritualità della Casa Natale di Padre Pio e del Santuario di Pompei a dieci metri dal nostro lussuoso hotel Habita ‘79, che ancora una volta ci aspetta più bello che mai, il nostro salotto buono a 1000 km. da casa.
Potremmo continuare, ma vi toglieremmo il gusto della scoperta.
Chi è venuto con noi gli anni scorsi ha già detto che tornerà. A chi non è mai venuto garantiamo con certezza assoluta una collezione senza fine di bellezze, sapori, colori, natura, sorrisi che lasceranno ricordi che non si cancelleranno mai.
Ecco perchè torniamo ancora qui.
Domanda di amici e clienti: perchè tornate ancora qui ? Risposta: più andiamo con i nostri gruppi in Campania e più siamo convinti di portarli in una terra magica. Qui tutto viene declinato in modi originali, a cominciare dal sorriso, dalla solarità, dai modi di fare e di pensare. Qui ci sono musiche, storie, atmosfere, conflitti, speranza, qui ci sono castelli imponenti e vicoli di disperati, ma oggi più che mai un popolo tutto unito che pensa sempre ad un domani migliore.
uesto vale per Napoli, col suo pittoresco centro storico, i mille colori di Spaccanapoli, il tempo sacro di San Gennaro e quello profano di Maradona, sempre più assediata dai turisti, sempre più protagonista di fiction, commedie, film, ormai set immancabile per ogni schermo ed ogni argomento. Ma vale anche per le Isole ed in particolare Ischia che quest’anno conosceremo per la prima volta, per le Costiere, il Cilento con il suo mare pulitissimo, le province interne di Avellino e Benevento che per il nostro gruppo saranno un’altra novità, sconosciute ai più, ma sorpredenti per eredità culturali, storie, prodotti tipici di sicuro pregio.
Ci inoltreremo in paesini fantasma, assaggeremo vini strepitosi, conosceremo produttori di mozzarella e di limoncello, cadremo in tentazione davanti a vetrine stracolme di graffe, sfogliatelle e babà, ammireremo gioielli di corallo creati in diretta davanti a noi. Senza dimenticare quella cucina che ogni volta che ci siederemo – siano trattorie con nonna, mamma e figli ai fornelli e in sala, che il ristorante di lusso con chef, maitre, e sommelier - saprà offrirci qualcosa che ci toccherà il palato e il cuore.
Ritroveremo ancora una volta luoghi magici, il fascino della memoria millenaria di Paestum e Pompei, la spiritualità della Casa Natale di Padre Pio e del Santuario di Pompei a dieci metri dal nostro lussuoso hotel Habita ‘79, che ancora una volta ci aspetta più bello che mai, il nostro salotto buono a 1000 km. da casa.
Potremmo continuare, ma vi toglieremmo il gusto della scoperta.
Chi è venuto con noi gli anni scorsi ha già detto che tornerà. A chi non è mai venuto garantiamo con certezza assoluta una collezione senza fine di bellezze, sapori, colori, natura, sorrisi che lasceranno ricordi che non si cancelleranno mai.
Ecco perchè torniamo ancora qui.
IL NOSTRO HOTEL: HABITA 79 POMPEI
Perchè ancora una volta a Pompei? Innanzitutto perchè siamo vicini a tutto: 20 minuti da Napoli, 20 da Salerno, 30 da Sorrento. E per ognuna di queste destinazioni c’è una linea ferroviaria diversa. Oltre a 2 caselli autostradali che ci consentiranno di prendere tutte le direzioni con la massima comodità. E poi l’irresistibile bellezza del lussuoso Hotel Habita 79 (come l’anno del terremoto che distrusse Pompei nell’antichità) nel cuore della città ma al tempo stesso con l’atmosfera ovattata di un hotel esclusivo. E’ inserito nel grandioso complesso del Santuario ma vive di gestione propria, affiliato ad MGallery, prestigioso gruppo di hotel che comprende solo strutture di Alta Gamma.
Il personale è disponibile e professionale, le camere sono ampie e luminose con wi-fi e tutte le moderne comodità; per il relax c’è la Spa e la piccola piscina, la palestra e il centro benessere. La hall è bellissima con divani, salette di lettura, biblioteca; l’ingresso esterno è ampio e gradevole per ritrovarsi prima di ogni partenza.
Per un drink in compagnia c’è il bar-ristorante Il Circolo, dove ogni mattina ci ritroveremo per l’ottima colazione; e poi i saloni dove verrà allestito l’elegantissimo Cenone del 31 dicembre che si concluderà in bellezza con i festeggiamenti al terrazzo panoramico Rooftop con la vista a 360° sul Vesuvio e tutti i paesi intorno da dove, quasi per magia, appena scoccata la mezzanotte si leverà un infinito e spontaneo spettacolo pirotecnico che da solo vale il viaggio !
E poi torniamo all’Habita per la sua splendida posizione: in un minuto a piedi si è nella bellissima Piazza del Santuario, in 3 minuti agli Scavi e al parcheggio dove ogni giorno ci attende il bus per le nostre escursioni.
E per la grande offerta gastronomica di Pompei: possiamo variare i ristoranti per le cene mantenendo sempre un alto livello qualitativo e raggiungendoli tutti con massimo 5 minuti di cammino !
E poi l’atmosfera rilassante che regala Pompei: sarà la sua vocazione turistica, la sicurezza della città, l’accoglienza e la cordialità della gente. Le bancarelle e i negozi di souvenir, le luci e le panchine della Piazza, la via Sacra con la “movida” tra i locali più svariati, la via Roma con le tentazioni delle sue pasticcerie, saranno il nostro tacito ritrovo da gustarci in relax in ogni momento libero, anche senza darci appuntamento.
Il personale è disponibile e professionale, le camere sono ampie e luminose con wi-fi e tutte le moderne comodità; per il relax c’è la Spa e la piccola piscina, la palestra e il centro benessere. La hall è bellissima con divani, salette di lettura, biblioteca; l’ingresso esterno è ampio e gradevole per ritrovarsi prima di ogni partenza.
Per un drink in compagnia c’è il bar-ristorante Il Circolo, dove ogni mattina ci ritroveremo per l’ottima colazione; e poi i saloni dove verrà allestito l’elegantissimo Cenone del 31 dicembre che si concluderà in bellezza con i festeggiamenti al terrazzo panoramico Rooftop con la vista a 360° sul Vesuvio e tutti i paesi intorno da dove, quasi per magia, appena scoccata la mezzanotte si leverà un infinito e spontaneo spettacolo pirotecnico che da solo vale il viaggio !
E poi torniamo all’Habita per la sua splendida posizione: in un minuto a piedi si è nella bellissima Piazza del Santuario, in 3 minuti agli Scavi e al parcheggio dove ogni giorno ci attende il bus per le nostre escursioni.
E per la grande offerta gastronomica di Pompei: possiamo variare i ristoranti per le cene mantenendo sempre un alto livello qualitativo e raggiungendoli tutti con massimo 5 minuti di cammino !
E poi l’atmosfera rilassante che regala Pompei: sarà la sua vocazione turistica, la sicurezza della città, l’accoglienza e la cordialità della gente. Le bancarelle e i negozi di souvenir, le luci e le panchine della Piazza, la via Sacra con la “movida” tra i locali più svariati, la via Roma con le tentazioni delle sue pasticcerie, saranno il nostro tacito ritrovo da gustarci in relax in ogni momento libero, anche senza darci appuntamento.
PROGRAMMA COMPLETO DEFINITIVO
GIOVEDI’ 26 DICEMBRE: IL CUORE DI NAPOLI
Ore 5:30 ritrovo al Supermercato Penny – Acqua e Sapone di Ponte San Pietro e trasferimento con nostro bus a Milano Centrale. Alle ore 7:30 partenza con TRENO FRECCIAROSSA. Possibilità di partenze anche da altre località raggiungendo Milano con mezzi propri, oppure da Brescia con collegmento in treno incluso.
Arrivo a Napoli alle 12:00 trasferimento al Centro Storico: per il primo pranzo del nostro viaggio non potevamo scegliere che la specialità napoletana che ogni cittadino del mondo conosce: la pizza, accompagnata da uno straordinario assortimento di fritti, in un locale curatissimo che ha saputo sposare qualità, attenzione al cliente e posizione eccezionale, a pochi passi da icone di Napoli come il Monastero di Santa Chiara o il Cristo Velato. Il tragitto in bus e la passeggiata dopo pranzo ci confermeranno di essere in una delle città più straordinarie del mondo. Passeggeremo insieme da Piazza del Gesù alla brulicante via dei Presepi (San Gregorio Armeno) angoli, deviazioni, stradine che alla fine sbucano sull’infinita via Toledo con la stazione della Metropolitana più bella d’Europa, e da lì - a seconda degli interessi di ognuno - destreggiarsi tra gli intricati vicoli dei quartieri spagnoli, o la “Piazzetta Maradona” con un’immensa collezione di cimeli che solo qui poteva nascere e stupire per l’intatta venerazione per il Campione più amato, o fermarsi davanti a un’infinità di negozi con prezzi straordinariamente bassi; e poi l’elegante Galleria Umberto con i tavolini all’aperto dove si può gustare un’eccellente sfogliatella ascoltando infiniti dibattiti sul Calcio Napoli, o un salto per fotografare l’imponente Maschio Angioino simbolo della potenza di Napoli quando nel 1266 era la città piu popolata de’Europa, e infine convergere tutti nell’immensa, bellissima Piazza Plebiscito dove lo sguardo di posa sul Teatro San Carlo, sul Palazzo Reale, sul Vesuvio lassù: poche città al mondo regalano questa bellezza tutta insieme !
Qui sono nate canzoni immortali, pezzi di storia di cinema e televisione che hanno goduto della complicità gioiosa, chiassosa, coinvolgente della popolazione; si sono ispirati poeti, scrittori, artisti, emozionato teste coronate e vip di tutto il mondo di fronte alle sue straordinarie bellezze, alle sue strade popolari piene di vita e oggi brulicanti di turisti fino al collasso, un museo all’aperto dove si ammira di tutto, da capolavori artistici millenari ai murales di Maradona e Totò, ai suoi angoli di storia, alla capacità di sorprendere anche dove non te lo aspetti perche è questa la vocazione di Napoli: stupire e affascinare.
O all’inesauribile arte di arrangiarsi con le più fantasiose invenzioni, dall’informatore professionista che si piazza ad una fermata del bus e – a richiesta – fa sapere l’orario esatto del passaggio di tale bus di tale linea, o l’istrione in alta uniforme che ti insegna a fare le corna antimalocchio con tanto di spruzzata di sale compresa.
O l’acquaiuolo che essendo il suo business tradizionale in drammatico calo ha inventato la “limonata a gambe aperte” una bevanda esplosiva con succo di limone (pochissimo) acqua frizzante e bicarbonato: offre il bicchiere spumeggiante che il cliente, immediatamente e istintivamente, è costretto a ingurgitare a gambe aperte prima di essere completamente bagnato.
O il venditore specializzato che ti rifila una bottiglietta apparentemente vuota ma che in realtà contiene “aria di Napoli”: con tanto di garanzia e, volendo, anche in formato esportazione con etichetta in inglese.
O all’inesauribile arte di arrangiarsi con le più fantasiose invenzioni, dall’informatore professionista che si piazza ad una fermata del bus e – a richiesta – fa sapere l’orario esatto del passaggio di tale bus di tale linea, o l’istrione in alta uniforme che ti insegna a fare le corna antimalocchio con tanto di spruzzata di sale compresa.
O l’acquaiuolo che essendo il suo business tradizionale in drammatico calo ha inventato la “limonata a gambe aperte” una bevanda esplosiva con succo di limone (pochissimo) acqua frizzante e bicarbonato: offre il bicchiere spumeggiante che il cliente, immediatamente e istintivamente, è costretto a ingurgitare a gambe aperte prima di essere completamente bagnato.
O il venditore specializzato che ti rifila una bottiglietta apparentemente vuota ma che in realtà contiene “aria di Napoli”: con tanto di garanzia e, volendo, anche in formato esportazione con etichetta in inglese.
L’appuntamento con la vista di quel mare tanto celebrato da musiche, poesie, drammi, ma comunque memorabile, è solo rimandato alla mattina del 1 gennaio quando ci concederemo una delle passeggiate più belle del mondo, da Mergellina a Castel dell’Ovo.
E’ tempo di partire per Pompei, sistemarci al nostro bellissimo hotel Habita 79 e darci appuntamento per la cena dove ci aspettano le specialità della più tradizionale cucina napoletana.
E’ tempo di partire per Pompei, sistemarci al nostro bellissimo hotel Habita 79 e darci appuntamento per la cena dove ci aspettano le specialità della più tradizionale cucina napoletana.
VENERDI 27 DICEMBRE: SANNIO E IRPINIA
Dopo la colazione in hotel partiremo per le zone interne della Campania che non abbiamo mai toccato durante i nostri precedenti viaggi: il Sannio in provincia di Benevento e l’Irpinia in provincia di Avellino.
Si lascia l’autostrada che sale verso Roma per andare ad incontrare quello che civiltà romane, longobarde hanno lasciato nei secoli in questa ambita terra di conquiste: qui passava “regina viarum” la fondamentale via Appia che collegava Roma a Brindisi, qui ci sono le Forche Caudine dove i romani subirono la più grave sconfitta dell’antichità nella guerra contro i Sanniti del 321 a.c. con l’ulteriore umiliazione di passare sotto il giogo; qui nei secoli si sono formati popoli battaglieri, riservati, consapevoli. Carattere che ha quasi nascosto, proteggendole, bellezze delle campagne, dei paesi, degli angoli più misteriosi: scopriremo scorci sorprendenti, cibi genuini, ci accoglieranno ad ogni nostra sosta persone semplici e cordiali, ricordi da conservare.
Si lascia l’autostrada che sale verso Roma per andare ad incontrare quello che civiltà romane, longobarde hanno lasciato nei secoli in questa ambita terra di conquiste: qui passava “regina viarum” la fondamentale via Appia che collegava Roma a Brindisi, qui ci sono le Forche Caudine dove i romani subirono la più grave sconfitta dell’antichità nella guerra contro i Sanniti del 321 a.c. con l’ulteriore umiliazione di passare sotto il giogo; qui nei secoli si sono formati popoli battaglieri, riservati, consapevoli. Carattere che ha quasi nascosto, proteggendole, bellezze delle campagne, dei paesi, degli angoli più misteriosi: scopriremo scorci sorprendenti, cibi genuini, ci accoglieranno ad ogni nostra sosta persone semplici e cordiali, ricordi da conservare.
L’armonia dei campi, la bellezza dei filari che vedremo ovunque e che danno lavoro a 8000 viticoltori con vini di alta qualità, con i portabandiera Falanghina, Aglianico e Greco di Tufo, ma anche altri prodotti derivanti dalla vite come il famoso liquore che ricorda le streghe, miti e leggende di questa terra che secondo la tradizione si facevano trasportare tra monti e vallate da venti e nebbie invernali.
Entreremo nel Sannio attraverso le maestose arcate dell’Acquedotto Carolino, patrimonio mondiale dell’Unesco, linea di confine ideale tra la rumorosa costa tirrenica e l’entroterra campano. Ci si immerge in una campagna verde con centri abitati che diventano sempre più radi mentre si prosegue verso i confini molisani e pugliesi.
Entreremo nel Sannio attraverso le maestose arcate dell’Acquedotto Carolino, patrimonio mondiale dell’Unesco, linea di confine ideale tra la rumorosa costa tirrenica e l’entroterra campano. Ci si immerge in una campagna verde con centri abitati che diventano sempre più radi mentre si prosegue verso i confini molisani e pugliesi.
In questo quadro conosceremo il volto dell’altra Campania inatteso e sorprendente.
Attraverseremo questo palcoscenico naturale dove i filari pettinano le colline alternandosi a querce, noci, boschi e macchie di ulivi. A fare da soggetto vivente a questo patrimonio naturale entrano in scena tesori d’arte, di religiosità con la storica via Francigena che anticamente portava i pellegrini in Terra Santa, vecchie chiese rupestri, palazzi, romantici centri storici.
La prima tappa è PIETRELCINA assurta alla celebrità per aver dato i natali al veneratissimo PADRE PIO al secolo Francesco Forgione, nato qui nel 1887, poi diventato Santo: in questo borgo si respira ad ogni passo il suo ricordo, iniziando dalla Casa Natale che raggiungeremo attraversando il Rione Castello con le case secolari costruite con calce magra poggiata sulla viva roccia dal colore scuro addossate le une alle altre con vicoli e vicoletti, ripide discese, una piazzetta, il piccolo sagrato davanti alla Chiesa di Sant’Anna: in quest’ambiente il giovane Francesco distribuiva il suo tempo tra la chiesa, la casa e la campagna dove aiutava i genitori. Tutto ruota intorno a lui e la vocazione agricola del borgo qui passa in secondo piano. Visiteremo la casa natale, con la camera da letto, la botola dove riposavano gli animali che aiutavano in campagna, e poi, nella costruzione adiacente, la cucina con l’arredo originario, la camera da letto dove Padre Pio fece le prime visioni demoniache e celestiali.
Nella Chiesa principale del paese sono ancora conservate le reliquie di San Pio Martire, che influirono enormemente sulla scelta di Francesco al momento della scelta del nome religioso.
Sul viale Cappuccini venne costruito il Convento dove Padre Pio sviluppò le prime esperienze, finanziato da una ricca benefattrice americana, e che oggi è sede di un piccolo museo contenente tra i vari cimeli anche la tunica insanguinata che il futuro Santo usava per la sua autoflagellazione settimanale.
Proprio nel giorno in cui saremo a Pietrelcina, il paese sarà addobbato a Festa in occasione del suggestivo Presepe che richiama migliaia di fedeli: non potremo assistere alla rappresentazione vivente perchè si svolge di sera, ma sarà comunque un motivo in più per respirare un’atmosfera autenticamente coinvolgente ed emozionante.
Attraverseremo questo palcoscenico naturale dove i filari pettinano le colline alternandosi a querce, noci, boschi e macchie di ulivi. A fare da soggetto vivente a questo patrimonio naturale entrano in scena tesori d’arte, di religiosità con la storica via Francigena che anticamente portava i pellegrini in Terra Santa, vecchie chiese rupestri, palazzi, romantici centri storici.
La prima tappa è PIETRELCINA assurta alla celebrità per aver dato i natali al veneratissimo PADRE PIO al secolo Francesco Forgione, nato qui nel 1887, poi diventato Santo: in questo borgo si respira ad ogni passo il suo ricordo, iniziando dalla Casa Natale che raggiungeremo attraversando il Rione Castello con le case secolari costruite con calce magra poggiata sulla viva roccia dal colore scuro addossate le une alle altre con vicoli e vicoletti, ripide discese, una piazzetta, il piccolo sagrato davanti alla Chiesa di Sant’Anna: in quest’ambiente il giovane Francesco distribuiva il suo tempo tra la chiesa, la casa e la campagna dove aiutava i genitori. Tutto ruota intorno a lui e la vocazione agricola del borgo qui passa in secondo piano. Visiteremo la casa natale, con la camera da letto, la botola dove riposavano gli animali che aiutavano in campagna, e poi, nella costruzione adiacente, la cucina con l’arredo originario, la camera da letto dove Padre Pio fece le prime visioni demoniache e celestiali.
Nella Chiesa principale del paese sono ancora conservate le reliquie di San Pio Martire, che influirono enormemente sulla scelta di Francesco al momento della scelta del nome religioso.
Sul viale Cappuccini venne costruito il Convento dove Padre Pio sviluppò le prime esperienze, finanziato da una ricca benefattrice americana, e che oggi è sede di un piccolo museo contenente tra i vari cimeli anche la tunica insanguinata che il futuro Santo usava per la sua autoflagellazione settimanale.
Proprio nel giorno in cui saremo a Pietrelcina, il paese sarà addobbato a Festa in occasione del suggestivo Presepe che richiama migliaia di fedeli: non potremo assistere alla rappresentazione vivente perchè si svolge di sera, ma sarà comunque un motivo in più per respirare un’atmosfera autenticamente coinvolgente ed emozionante.
Il nostro viaggio nel Sannio prosegue in una località che a molti non dirà nulla, ma che probabilmente, al temine della visita, lascerà ricordi ed emozioni: ci fermeremo ad APICE, dove l’orologio si era fermato la prima volta il 21 agosto 1962: due scosse di terremoto, 17 vittime, migliaia di residenti evacuati verso il paese nuovo costruito sulla collina di fronte. Qualcuno rimase strenuamente nelle case dove nacque, fino a quel maledetto 23 novembre 1980 quando il devastante terremoto dell’Irpina lasciò in tutta quella zona 280.000 persone senza casa e – soprattutto – 2914 morti.
La vita di Apice si fermò definitivamente, e oggi è rimasto a dominarla il Castello dell’Ettore di epoca normanna del 1530 a forma decagonale completamente ristrutturato dove si trovano un monastero, la biblioteca, il museo contadino, si svolgono convegni, per testimoniare il passato ed esprimere la speranza di rinascere. Ma passeggiando tra le strade del borgo abbandonato, con le insegne delle botteghe ancora visibili, palazzi nobiliari con l’arredamento inutilizzabile, che testimoniano la vita del tempo passato e obbligano i visitatori a riannodare i fili delle emozioni e della memoria.
E a pochi chilometri, a completare la centralità perduta del borgo, si scorge malinconicamente in lontananza quel che resta della vecchia via Appia che non c’è più.
La vita di Apice si fermò definitivamente, e oggi è rimasto a dominarla il Castello dell’Ettore di epoca normanna del 1530 a forma decagonale completamente ristrutturato dove si trovano un monastero, la biblioteca, il museo contadino, si svolgono convegni, per testimoniare il passato ed esprimere la speranza di rinascere. Ma passeggiando tra le strade del borgo abbandonato, con le insegne delle botteghe ancora visibili, palazzi nobiliari con l’arredamento inutilizzabile, che testimoniano la vita del tempo passato e obbligano i visitatori a riannodare i fili delle emozioni e della memoria.
E a pochi chilometri, a completare la centralità perduta del borgo, si scorge malinconicamente in lontananza quel che resta della vecchia via Appia che non c’è più.
Il nostro viaggio prosegue seguendo il naturale percorso che ci porta in Irpinia, la verde zona della provincia di Avellino. Un intreccio di valli e rilievi, fiumi, torrenti e boschi. Qui si trovano i Monti Cervialto e Terminio, la dorsale appenninica, questa è la provincia italiana con più alta concentrazione di vigneti per numero di abitanti; le hanno chiamate “Le Valli del Buon Vivere”, ognuna delle quali si contraddistingue per risorse e pecularità, ma accumunate da gente fortemente legata al proprio vissuto rurale. Qui, tornandoci con calma, si potrebbero scoprire torri normanne, imponenti castelli, oasi del gusto con prodotti di alta qualità, dal vino al torrone: tutto si può fondere per portare alla scoperta di percorsi unici, diversi e sorprendenti.
Il percorso attraverso gli ordinati vigneti ci spinge verso la località che ha dato il nome al vino più famoso: TAURASI.
Qui ci attende una delle case vinicole più conosciute, dove ci spiegheranno brevemente le tecniche della produzione, invitandoci ad degustare il prodotto che ogni anno richiama qui amanti del buon bere provenienti da tutto il mondo attirati dal rosso con le sfumature rubino e l’odore intenso.
Non da meno sarà il nostro pranzo al Rifugio del Barone in un contesto bucolico tra i filari che regala calma e relax, dove tutto si svolge in famiglia e tutto, dall’accoglienza a quanto troveremo nei piatti, non lo dimenticheremo facilmente.
Se ci resta un pò di tempo sarà piacevole camminare nel cuore del Borgo di Taurasi con la fortezza edificata dai Longobardi nel VII secolo, ampliata dai Normanni nel XII; e a pochi passi il Duomo, costruito su fondamenta di un tempio pagano, distrutto dai saraceni, più volte ricostruito fino all’attuale aspetto barocco, o il museo dove si custodiscono reperti risalenti al 5000 avanti Cristo.
Ritorno a Pompei per la cena.
Il percorso attraverso gli ordinati vigneti ci spinge verso la località che ha dato il nome al vino più famoso: TAURASI.
Qui ci attende una delle case vinicole più conosciute, dove ci spiegheranno brevemente le tecniche della produzione, invitandoci ad degustare il prodotto che ogni anno richiama qui amanti del buon bere provenienti da tutto il mondo attirati dal rosso con le sfumature rubino e l’odore intenso.
Non da meno sarà il nostro pranzo al Rifugio del Barone in un contesto bucolico tra i filari che regala calma e relax, dove tutto si svolge in famiglia e tutto, dall’accoglienza a quanto troveremo nei piatti, non lo dimenticheremo facilmente.
Se ci resta un pò di tempo sarà piacevole camminare nel cuore del Borgo di Taurasi con la fortezza edificata dai Longobardi nel VII secolo, ampliata dai Normanni nel XII; e a pochi passi il Duomo, costruito su fondamenta di un tempio pagano, distrutto dai saraceni, più volte ricostruito fino all’attuale aspetto barocco, o il museo dove si custodiscono reperti risalenti al 5000 avanti Cristo.
Ritorno a Pompei per la cena.
SABATO 28 DICEMBRE: LA COSTIERA AMALFITANA
E’ il giorno della “grande bellezza” attraversando per la prima volta nei nostri viaggi l’ INTERA COSTIERA AMALFITANA, una delle meraviglie del mondo.
Ridurre questa pagina a poche foto o a una sommaria descrizione è davvero un compito arduo: o si salta completamente, lasciando ai fortunati partecipanti il piacere di godere con i propri occhi questa infinita bellezza, o se ne trova una simbolica generica come quella pubblicata qui sopra.
Iniziamo dalla pura geografia: da Pompei partiamo in direzione della Penisola Sorrentina, ma a Piano lasceremo alle spalle la stupenda veduta di Sorrento che ritroveremo l’ultimo giorno. Salendo, con il Golfo di Napoli e il Vesuvio che sembrano scortarci, proseguiamo verso l’interno dove Penisola e Costiera si toccano e dividono e dove inizia la bellissima, trafficatissima Statale 163, anno di apertura 1850 (sì: milleottocentocinquanta, cioè prima dell’Unità d’Italia) e da allora rimasta esattamente com’era. Cioè di quando aveva preso il posto delle mulattiere che congiungevano i paesi (e che oggi chiamano elegantemente trekking) senza un minimo miglioramento, ignorando – legittimamente o meno – quanti arrivano da tutto il mondo e li vedi per ore e ore cercare di districarsi in un traffico assurdo, accorgendosi a stento del paesaggio formato da rocce calcaree, macchia mediterranea, fiordi scavati nella roccia, paesi che si arrampicano lungo le pendici dei monti. E così, mentre si resta incantati davanti ad una bellezza che si rinnova ad ogni curva, bisogna sempre ricordarsi di calcolare il centimetro in più o in meno, la frenata o l’accelerata, scegliere se guardare verso il finestrino o chi sbuca a destra, sinistra, davanti, dietro.
Solo per questa giornata ci divideremo in due bus per viaggiare più agevolmente, partendo da POSITANO, il luogo simbolo, il più pittoresco, quello dell’incantesimo, il mito verticale, l’antico borgo di pescatori adagiato ai piedi del Monte Pertuso come un presepe perenne che è riuscito ad incantare chiunque sia passato da qui nonostante …abbia solo una strada e che non arriva nemmeno fino alla spiaggia…
Lo ammireremo dal punto panoramico più alto, in quel poco tempo che riusciremo a sottrarre ad altri bus e a vigili implacabili, quanto basta per scattare più foto possibili da inoltrare a più numeri possibili, quasi a dire ….io sono qui !
Proseguendo, si toccano tutti i paesi affacciati sulla costa: in sequenza Praiano, Conca dei Marini, Amalfi, Atrani, Minori, Maiori, con i bellissimi Furore, Ravello, Scala, Tramonti che invece ci guardano dall’alto.
E’ tempo per il meritato pranzo, e la soluzione ideale è fermarsi a CETARA, il penultimo paese dalla Costiera quando già si intravede Salerno all’orizzonte. E’ un piccolo borgo di pescatori stretto in una vallata ai piedi del monte Falerio, nulla a che vedere con gli assembramenti delle località più alla moda: qui troveremo relax, un paese a misura d’uomo, e un eccellente pranzo di pesce. Il suo simbolo è la Torre al termine del lungomare che faceva parte di un complesso di ben 400 torri di avvistamento quando Amalfi era una potente Repubblica Marinara e le torri sulla costa servivano per comunicare alla popolazione l’arrivo di nemici con intenzioni bellicose.
Passeggiando nel pittoresco borgo, oltre alla spiaggia, meritano una visita la Chiesa e il convento di San Francesco del 1300 e la chiesa di San Pietro Apostolo del XI Secolo per celebrare la definitiva cacciata dei saraceni.
A proposito di gastronomia: qui si mangia il miglior pesce della Costiera e assaggeremo la colatura di alici, prodotta solo qui, unico erede dell’antico garum romano, il più prelibato cibo dell’Impero. La fornitura di pesce freschissimo (tra cui il richiestissimo “tonno pescato al largo”, esportato giornalmente in Giappone per il sushi), viene assicurata dalle “cianciole”, le piccole barche in legno che di giorno si vedono sulla spiaggia e di notte accendono le lampare per dedicarsi alla pesca di totani, pesce azzurro e naturalmente le alici, che assaggeremo in varie versioni durante il pranzo all’ottimo ristorante che porta lo stesso nome delle barche: Cianciola, a dieci metri dal bordo del mare.
Ridurre questa pagina a poche foto o a una sommaria descrizione è davvero un compito arduo: o si salta completamente, lasciando ai fortunati partecipanti il piacere di godere con i propri occhi questa infinita bellezza, o se ne trova una simbolica generica come quella pubblicata qui sopra.
Iniziamo dalla pura geografia: da Pompei partiamo in direzione della Penisola Sorrentina, ma a Piano lasceremo alle spalle la stupenda veduta di Sorrento che ritroveremo l’ultimo giorno. Salendo, con il Golfo di Napoli e il Vesuvio che sembrano scortarci, proseguiamo verso l’interno dove Penisola e Costiera si toccano e dividono e dove inizia la bellissima, trafficatissima Statale 163, anno di apertura 1850 (sì: milleottocentocinquanta, cioè prima dell’Unità d’Italia) e da allora rimasta esattamente com’era. Cioè di quando aveva preso il posto delle mulattiere che congiungevano i paesi (e che oggi chiamano elegantemente trekking) senza un minimo miglioramento, ignorando – legittimamente o meno – quanti arrivano da tutto il mondo e li vedi per ore e ore cercare di districarsi in un traffico assurdo, accorgendosi a stento del paesaggio formato da rocce calcaree, macchia mediterranea, fiordi scavati nella roccia, paesi che si arrampicano lungo le pendici dei monti. E così, mentre si resta incantati davanti ad una bellezza che si rinnova ad ogni curva, bisogna sempre ricordarsi di calcolare il centimetro in più o in meno, la frenata o l’accelerata, scegliere se guardare verso il finestrino o chi sbuca a destra, sinistra, davanti, dietro.
Solo per questa giornata ci divideremo in due bus per viaggiare più agevolmente, partendo da POSITANO, il luogo simbolo, il più pittoresco, quello dell’incantesimo, il mito verticale, l’antico borgo di pescatori adagiato ai piedi del Monte Pertuso come un presepe perenne che è riuscito ad incantare chiunque sia passato da qui nonostante …abbia solo una strada e che non arriva nemmeno fino alla spiaggia…
Lo ammireremo dal punto panoramico più alto, in quel poco tempo che riusciremo a sottrarre ad altri bus e a vigili implacabili, quanto basta per scattare più foto possibili da inoltrare a più numeri possibili, quasi a dire ….io sono qui !
Proseguendo, si toccano tutti i paesi affacciati sulla costa: in sequenza Praiano, Conca dei Marini, Amalfi, Atrani, Minori, Maiori, con i bellissimi Furore, Ravello, Scala, Tramonti che invece ci guardano dall’alto.
E’ tempo per il meritato pranzo, e la soluzione ideale è fermarsi a CETARA, il penultimo paese dalla Costiera quando già si intravede Salerno all’orizzonte. E’ un piccolo borgo di pescatori stretto in una vallata ai piedi del monte Falerio, nulla a che vedere con gli assembramenti delle località più alla moda: qui troveremo relax, un paese a misura d’uomo, e un eccellente pranzo di pesce. Il suo simbolo è la Torre al termine del lungomare che faceva parte di un complesso di ben 400 torri di avvistamento quando Amalfi era una potente Repubblica Marinara e le torri sulla costa servivano per comunicare alla popolazione l’arrivo di nemici con intenzioni bellicose.
Passeggiando nel pittoresco borgo, oltre alla spiaggia, meritano una visita la Chiesa e il convento di San Francesco del 1300 e la chiesa di San Pietro Apostolo del XI Secolo per celebrare la definitiva cacciata dei saraceni.
A proposito di gastronomia: qui si mangia il miglior pesce della Costiera e assaggeremo la colatura di alici, prodotta solo qui, unico erede dell’antico garum romano, il più prelibato cibo dell’Impero. La fornitura di pesce freschissimo (tra cui il richiestissimo “tonno pescato al largo”, esportato giornalmente in Giappone per il sushi), viene assicurata dalle “cianciole”, le piccole barche in legno che di giorno si vedono sulla spiaggia e di notte accendono le lampare per dedicarsi alla pesca di totani, pesce azzurro e naturalmente le alici, che assaggeremo in varie versioni durante il pranzo all’ottimo ristorante che porta lo stesso nome delle barche: Cianciola, a dieci metri dal bordo del mare.
Per completare una giornata indimenticabile ci spostiamo di pochi chilometri per conoscere un’altra bellezza di cui la Costiera va fiera: le ceramiche. La capitale indiscussa è VIETRI SUL MARE, dove ci concederemo una passeggiata tra Piazza Amendola e Corso Umberto, piene di tavolini e negozi, ovviamente di ceramica, le stradine, la Chiesa di San Giovanni con la tipica cupola coloratissima, interamente ricoperta con embrici maiolicati del 1902, e ammirare l’ultimo mare della Costiera dalla Villa Comunale che regala sfavillanti decorazioni in ceramica, prima di rientrare a Pompei per la cena.
DOMENICA 29 DICEMBRE: l’ISOLA D’ISCHIA
Dopo la colazione in hotel si parte verso il porto di Napoli nella beata calma di una domenica mattina con la città incredibilmente tranquilla nella sua straordinaria bellezza, per un’altra tappa del nostro viaggio, destinazione conosciutissima eppure mai toccata in precedenza dai nostri gruppi: l’ISOLA D’ISCHIA, trionfo di varietà di paesaggi, delizia per occhio e palato, miniera inesauribile di tante storie, serenità: qui dicono che puoi benissimo fare a meno di tre cose: il tabacco, il telefono e l’orologio.
Chi arriverà qui per la prima volta e mostrerà rispetto sarà sicuro di trovare sorrisi, solarità nel modo di fare e di pensare.
Chi tornerà qui, ogni volta che sbarcherà avrà la sensazione di infilare le chiavi nella toppa di casa, la potenza evocativa di incontrare prima o un volto familiare che riconoscerà e sarà riconosciuto, la voglia irresistibile di esclamare: sono tornato !
Ischia è buona, profumata, tranquillizzante.
Qui si viene per il benessere garantito dalle fonti termali più antiche del mondo che si trovano ovunque, quasi fosse un unico vulcano che trasuda acqua; per la sua storia ultramillenaria con le testimonianze dei Romani, dei Greci che nel 770 a.c fondarono la prima colonia dove oggi c’è Lacco Ameno, facendola diventare un grande porto e un “polo logistico”, come si direbbe oggi, con carichi di ceramiche che partivano per tutte le terre conosciute.
Qui tutto è cominciato a cambiare due secoli fa, trascinati dalla pubblicità generata dallo straordinario successo del libro Grand Tour dello scrittore tedesco Wolfgang Goethe, prestigiosa personalità letteraria che trascorse due anni in Italia e nel 1816 pubblicò il suo capolavoro rielaborando lettere, diari, ma soprattutto cogliendo dal vivo gli aspetti salienti della popolazione italiana al di fuori dei pregiudizi dell’epoca. L’opera di Goethe portò curiosità e iniziarono ad arrivare da tutta Europa letterati e pittori, e via via vip e divi del Cinema fino a Charlie Chaplin a Liz Taylor che ne fecero la meta del jet set internazionale, o grandi imprenditori innamorati dell’isola come l’editore milanese Angelo Rizzoli che a partire dagli anni ’50 - grazie ai suoi potenti mezzi di comunicazione con giornali, riviste patinate e alle frequentazioni di ambienti esclusivi - ampliò a dismisura la suggestione di Ischia, fondando il primo e unico ospedale tuttora presente sull’isola, aprendo alberghi e servizi di lusso che spalancarono le porte dell’Isola anche ai clienti dal portafoglio senza limiti.
Si andava così modificando progressivamente l’economia dell’isola che ancora non conosceva l’ospitalità organizzata, che richiedeva di essere abbinata alle sue risorse naturali migliori come le tradizioni gastronomiche, dove terra e mare si incrociano, proponendo mentre si degusta in relax un doveroso Biancolella, la pasta al sugo di coniglio in alternativa agli scialatielli ai frutti di mare, il tipico coniglio all’ischitana, il pollo alla cacciatora preparato nella sabbia cocente dei Maronti o in alternativa filetto di merluzzo cotto in una vaporiera rigorosamente con acqua marina che è pronto in 50 secondi, o il pesce povero che arriva solo dalla paranza dei pescatori locali.
Chi arriverà qui per la prima volta e mostrerà rispetto sarà sicuro di trovare sorrisi, solarità nel modo di fare e di pensare.
Chi tornerà qui, ogni volta che sbarcherà avrà la sensazione di infilare le chiavi nella toppa di casa, la potenza evocativa di incontrare prima o un volto familiare che riconoscerà e sarà riconosciuto, la voglia irresistibile di esclamare: sono tornato !
Ischia è buona, profumata, tranquillizzante.
Qui si viene per il benessere garantito dalle fonti termali più antiche del mondo che si trovano ovunque, quasi fosse un unico vulcano che trasuda acqua; per la sua storia ultramillenaria con le testimonianze dei Romani, dei Greci che nel 770 a.c fondarono la prima colonia dove oggi c’è Lacco Ameno, facendola diventare un grande porto e un “polo logistico”, come si direbbe oggi, con carichi di ceramiche che partivano per tutte le terre conosciute.
Qui tutto è cominciato a cambiare due secoli fa, trascinati dalla pubblicità generata dallo straordinario successo del libro Grand Tour dello scrittore tedesco Wolfgang Goethe, prestigiosa personalità letteraria che trascorse due anni in Italia e nel 1816 pubblicò il suo capolavoro rielaborando lettere, diari, ma soprattutto cogliendo dal vivo gli aspetti salienti della popolazione italiana al di fuori dei pregiudizi dell’epoca. L’opera di Goethe portò curiosità e iniziarono ad arrivare da tutta Europa letterati e pittori, e via via vip e divi del Cinema fino a Charlie Chaplin a Liz Taylor che ne fecero la meta del jet set internazionale, o grandi imprenditori innamorati dell’isola come l’editore milanese Angelo Rizzoli che a partire dagli anni ’50 - grazie ai suoi potenti mezzi di comunicazione con giornali, riviste patinate e alle frequentazioni di ambienti esclusivi - ampliò a dismisura la suggestione di Ischia, fondando il primo e unico ospedale tuttora presente sull’isola, aprendo alberghi e servizi di lusso che spalancarono le porte dell’Isola anche ai clienti dal portafoglio senza limiti.
Si andava così modificando progressivamente l’economia dell’isola che ancora non conosceva l’ospitalità organizzata, che richiedeva di essere abbinata alle sue risorse naturali migliori come le tradizioni gastronomiche, dove terra e mare si incrociano, proponendo mentre si degusta in relax un doveroso Biancolella, la pasta al sugo di coniglio in alternativa agli scialatielli ai frutti di mare, il tipico coniglio all’ischitana, il pollo alla cacciatora preparato nella sabbia cocente dei Maronti o in alternativa filetto di merluzzo cotto in una vaporiera rigorosamente con acqua marina che è pronto in 50 secondi, o il pesce povero che arriva solo dalla paranza dei pescatori locali.
O valorizzare la naturale ospitalità della sua gente, da sempre attirata e incuriosita da tutti coloro che – avvicinandosi, ripetiamo, con rispetto ieri e soprattutto oggi – arrivando da fuori contribuivano a portare lavoro, ma anche benessere per tutti. E allora pur rimanendo le coltivazioni, i filari di vigne, ci sono hotel per qualsiasi tasca aperti tutto l’anno, attracchi per barche di tutte le dimensioni, competizioni, feste, eventi, celebrazioni storiche, festival internazionali di altissimo livello, boutique, shopping assortito per ogni esigenza.
E la mondanità discreta e pacata per chi la cerca, o la tranquillità per chi ne ha bisogno.
Qui si vive il mare che accarezza le lunghe spiagge, si visitano luoghi ognuno diverso e ognuno esclusivo, dalle bellissime coste alle alture dell’Epomeo che regalano panorami mozzafiato e la frescura estiva, c’è la fonte di Nitrodi dove addirittura nel 1780 vennero trovate 12 tavole in marmo con indicate le cure che si praticavano, e ancora adesso chi usa l’acqua di quella fonte vede ferite aperte che si cicatrizzano in un paio di giorni. E poi oltre alla nautica da diporto, alla balneazione, c’è la cultura, l’artigianato, l’archeologia, la sentieristica, l’escursionistica terrestre, l’immersione subacquea.
Trascorreremo una sola giornata, accompagnati da una guida locale che ci farà conoscere, tempi permettendo, il più possibile di queste terre, la geografia dell’isola con i 6 comuni che dal porto si susseguono: Ischia, Barano, Serrara Fontana, Forio, Lacco Ameno, Casamicciola, i migliori punti di osservazione, una scoperta dietro ogni ogni curva, la passeggiata in relax dopo il pranzo nel centralissimo Corso Colonna, magari arrivando ad Ischia Ponte davanti al suo roccioso Castello: sembrano solo poderose mura ma avvicinandosi si scoprono invece i resti di antiche Chiese, il cimitero delle Clarisse, giardini, vigneti. Oppure, percorrendo il periplo dell’isola si scenderà dalle falesie che degradano verso il mare avvicinandosi allo skyline di Forio dominato dal Torrione che fungeva da avamposto per prevedere le temibili incursioni dei saraceni; si osserverà l’incredibile roccia a forma di fungo di Lacco Ameno, l’esclusiva punta appartata di Sant’Angelo ad alta frequentazione di vip; si guarderà il Mediterraneo scoprendo tutt’intorno un universo di giardini fioriti, piante cariche di frutta, mulattiere, architetture secolari e ruderi di povere case costruite attorno alla roccia dove le famiglie più povere trovavano rifugio contro le incursioni straniere.
E la mondanità discreta e pacata per chi la cerca, o la tranquillità per chi ne ha bisogno.
Qui si vive il mare che accarezza le lunghe spiagge, si visitano luoghi ognuno diverso e ognuno esclusivo, dalle bellissime coste alle alture dell’Epomeo che regalano panorami mozzafiato e la frescura estiva, c’è la fonte di Nitrodi dove addirittura nel 1780 vennero trovate 12 tavole in marmo con indicate le cure che si praticavano, e ancora adesso chi usa l’acqua di quella fonte vede ferite aperte che si cicatrizzano in un paio di giorni. E poi oltre alla nautica da diporto, alla balneazione, c’è la cultura, l’artigianato, l’archeologia, la sentieristica, l’escursionistica terrestre, l’immersione subacquea.
Trascorreremo una sola giornata, accompagnati da una guida locale che ci farà conoscere, tempi permettendo, il più possibile di queste terre, la geografia dell’isola con i 6 comuni che dal porto si susseguono: Ischia, Barano, Serrara Fontana, Forio, Lacco Ameno, Casamicciola, i migliori punti di osservazione, una scoperta dietro ogni ogni curva, la passeggiata in relax dopo il pranzo nel centralissimo Corso Colonna, magari arrivando ad Ischia Ponte davanti al suo roccioso Castello: sembrano solo poderose mura ma avvicinandosi si scoprono invece i resti di antiche Chiese, il cimitero delle Clarisse, giardini, vigneti. Oppure, percorrendo il periplo dell’isola si scenderà dalle falesie che degradano verso il mare avvicinandosi allo skyline di Forio dominato dal Torrione che fungeva da avamposto per prevedere le temibili incursioni dei saraceni; si osserverà l’incredibile roccia a forma di fungo di Lacco Ameno, l’esclusiva punta appartata di Sant’Angelo ad alta frequentazione di vip; si guarderà il Mediterraneo scoprendo tutt’intorno un universo di giardini fioriti, piante cariche di frutta, mulattiere, architetture secolari e ruderi di povere case costruite attorno alla roccia dove le famiglie più povere trovavano rifugio contro le incursioni straniere.
E’ vero, sarà un giorno solo, prima di rientrare a Pompei ma sufficiente per portarci addosso il profumo di una terra indimenticabile che non perde mai la sua magia: proprio recentemente Travel+Leisure, la rivista di viaggi e tempo libero più importante degli Stati Uniti ha istituito il prestigioso premio “The best island in the world” (l’ “Isola più bella del mondo”) valutandone i più diversi parametri e coinvolgendo nel voto milioni di lettori: indovinate chi l’ha vinto…
LUNEDI’ 30 DICEMBRE: IL CILENTO
Dopo la colazione in hotel partenza in direzione sud verso la provincia di Salerno, la più estesa della Campania. Qui c’è di tutto, il mare più pulito d’Italia, straordinari Templi Greci, i paesaggi bellissimi delle austere montagne del Cilento, l’unica grotta navigabile d’Italia, le deliziose mozzarelle di bufala direttamente dal produttore.
E oggi non ci faremo mancare nulla di tutto cio’.
Una zona che solo da pochi anni sta avendo il successo turistico che merita, grazie a Borghi incantevoli, accoglienza, location di serie Tv e film di successo. Eppure qui tutto cominciò molti secoli fa con le sirene di Ulisse, la Magna Grecia: qui storia e cultura parlano la stessa lingua, c’è uno stile di vita che regala ai suoi paesini la più alta percentuale di abitanti centenari, torri di guardia sui promontori a difesa delle scorribande degli antichi nemici e siti millenari ancora stupefacenti nella loro bellezza: lasciando la strada statale, torneremo indietro di 2600 anni arrivando a PAESTUM.
Poiché è una giornata estremamente ricca, dedicheremo a questo sito solo la visita esterna, che permette comunque di ammirare interamente la maestosità dei reperti risalenti al 600 a.c. E’ racchiuso in una cinta muraria di 5 km, con 4 porte d’accesso, 28 torri di guardia. I suoi simboli sono i tre impressionanti templi dorici: quello di Nettuno, il più imponente e meglio conservato, quello di Atena che domina in altezza, quello di Hera, il più antico. Intorno le abitazioni, l’Anfiteatro, il luogo per l’assemblea pubblica.
E oggi non ci faremo mancare nulla di tutto cio’.
Una zona che solo da pochi anni sta avendo il successo turistico che merita, grazie a Borghi incantevoli, accoglienza, location di serie Tv e film di successo. Eppure qui tutto cominciò molti secoli fa con le sirene di Ulisse, la Magna Grecia: qui storia e cultura parlano la stessa lingua, c’è uno stile di vita che regala ai suoi paesini la più alta percentuale di abitanti centenari, torri di guardia sui promontori a difesa delle scorribande degli antichi nemici e siti millenari ancora stupefacenti nella loro bellezza: lasciando la strada statale, torneremo indietro di 2600 anni arrivando a PAESTUM.
Poiché è una giornata estremamente ricca, dedicheremo a questo sito solo la visita esterna, che permette comunque di ammirare interamente la maestosità dei reperti risalenti al 600 a.c. E’ racchiuso in una cinta muraria di 5 km, con 4 porte d’accesso, 28 torri di guardia. I suoi simboli sono i tre impressionanti templi dorici: quello di Nettuno, il più imponente e meglio conservato, quello di Atena che domina in altezza, quello di Hera, il più antico. Intorno le abitazioni, l’Anfiteatro, il luogo per l’assemblea pubblica.
Ci spostiamo di pochi minuti per andare alla scoperta delle tipicità alimentari dove le uniche scorribande sono quelle di golosoni e buongustai, facendo tappa alla TENUTA VANNULO, dove l’alta tecnologia non ha intaccato la genuinità dei prodotti. Qui le bufale vengono curate con trattamenti omeopatici, dormono su materassi di lattice, si sottopongono giornalmente al lavaggio con i rulli rotanti, si rilassano ascoltando Mozart e Beethoven e il risultato sono le mozzarelle che assaggeremo al termine dell’interessantissima visita guidata dove vedremo le bufale, i maestri caseari, gli artigiani che lavorano la pelle, la parte aperta al pubblico con i prodotti freschissimi che saranno tentazioni a cui difficilmente si resisterà.
E’ il momento di partire verso la costa: siamo nella zona d’Italia con più alta concentrazione di Bandiere Blu, ovvero il mare più pulito. Ci fermeremo in una delle località più conosciute SANTA MARIA DI CASTELLABATE, venuta alla ribalta qualche anno fa grazie all’ambientazione del film di straordinario successo “Benvenuti al Sud” con Bisio. Avremo tempo per una passeggiata tra la sua compostezza, i palazzi antichi, le finestre e la chiesa a ridosso del mare, arriveremo all’antico molo di Porto Traverso tra scorci indimenticabili, sosteremo sulla bellissima spiaggia nella sua irreale tranquillità invernale.
Poi è tempo di risalire sul bus e puntare decisamente verso l’interno del Cilento, alle pendici dei Monti Alburni, sulle rive del fiume Tanagro immerso tra boschi di querce e uliveti. Ci fermeremo dove è stato scoperto un villaggio risalente all’età del bronzo (3000 anni fa) e dove ci attende una delle autentiche meraviglie d’Italia: PERTOSA. Ovvero la località che custodisce nelle sue viscere uno degli esempi più straordinari di grotte sotterranee, le uniche in Italia dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, il Negro, ma sono addirittura le sole in Europa a conservare un villaggio palafitticolo risalente al II Millennio a.c.
Ci fermeremo per il pranzo a pochi passi dalle Grotte al Ristorante Venosa, dove assaggeremo il succulento carciofo bianco che si trova solo qui. Poi inizieremo la visita all’interno delle Grotte, che sarà condotta da esperte guide con percorsi segnati, comodi e illuminati. Si sale sulla barca immersi in un silenzio magico, interrotto solo dagli scrosci della cascata sotterranea. La visita permette di esplorare antri e cavità modellati dalla natura in migliaia di anni. Il viaggio nella profondità delle grotte inizia nella Sala delle Meraviglie proseguendo in barca verso il grande ingresso, e da qui a piedi alla Sala del Trono e alla Grande Sala alta 24 metri, dove finalmente recentemente si è consumato il “bacio” atteso da ben 20.000 anni ovvero l’unione tra stalattite e stalagmite.
Uscendo ancora accecati da tanta bellezza non bisogna perdere la Cascata di Maremanico, che dà forma alla potenza del Fiume Tanagro, caratterizzata da un salto di dieci metri a pochi passi delle Grotte. Accanto sono rimasti i ruderi di un mulino del 1900 legato alla sfruttamento dell’acqua: per quei tempi era sufficiente per tutta la popolazione, oggi sarebbe impensabile.
L’orologio scorre inesorabile e dobbiamo iniziare il viaggio di ritorno verso Pompei dove ci aspetta la cena.
Ci fermeremo per il pranzo a pochi passi dalle Grotte al Ristorante Venosa, dove assaggeremo il succulento carciofo bianco che si trova solo qui. Poi inizieremo la visita all’interno delle Grotte, che sarà condotta da esperte guide con percorsi segnati, comodi e illuminati. Si sale sulla barca immersi in un silenzio magico, interrotto solo dagli scrosci della cascata sotterranea. La visita permette di esplorare antri e cavità modellati dalla natura in migliaia di anni. Il viaggio nella profondità delle grotte inizia nella Sala delle Meraviglie proseguendo in barca verso il grande ingresso, e da qui a piedi alla Sala del Trono e alla Grande Sala alta 24 metri, dove finalmente recentemente si è consumato il “bacio” atteso da ben 20.000 anni ovvero l’unione tra stalattite e stalagmite.
Uscendo ancora accecati da tanta bellezza non bisogna perdere la Cascata di Maremanico, che dà forma alla potenza del Fiume Tanagro, caratterizzata da un salto di dieci metri a pochi passi delle Grotte. Accanto sono rimasti i ruderi di un mulino del 1900 legato alla sfruttamento dell’acqua: per quei tempi era sufficiente per tutta la popolazione, oggi sarebbe impensabile.
L’orologio scorre inesorabile e dobbiamo iniziare il viaggio di ritorno verso Pompei dove ci aspetta la cena.
MARTEDI 31 DICEMBRE: LA GRANDE FESTA
E’ la giornata più varia ed emozionante del nostro viaggio: dopo la colazione in hotel ci sposteremo di pochi minuti per conoscere da vicino un’arte che in questa zona ha una grande tradizione e riscuote sempre grande successo: la lavorazione del corallo. Per farlo andiamo nel luogo più conosciuto e tradizionale sempre gestito dalla stessa famiglia fondatrice, i Russo, ospitato in una tipica palazzina vesuviana risalente al 1929, meta ogni anno di almeno 100.000 visitatori che possono ammirare la creazione del cammeo ad opera dei più abili mastri incisori e orafi: il PALAZZO DEL CORALLO. Dopo la visita del laboratorio si accede ai saloni espositivi dove si possono ammirare e scegliere tra preziosi oggetti in corallo e perle, i cammei trasformati da esperti orefici in autentici gioielli, unici ed inimitabili.
Ripartiamo col bus in direzione della PENISOLA SORRENTINA che abbiamo già intravisto in lontananza nei giorni precedenti prima di deviare verso la Costiera. Lasciamo Castellammare e qualche galleria e iniziano le meraviglie: si spalanca in tutta la sua bellezza il Golfo di Napoli proprio come siamo abituati a vederlo nelle cartoline. E dopo aver passato Vico Equense, il paese di grandissimi chef con una collezione infinita di stelle Michelin (Cannavacciuolo in primis), con le sue 14 frazioni disposte tra mare e montagna che sembrano un presepio, ancora qualche curva e il panorama cambia completamente: le scogliere, e l’inconfondibile profilo di SORRENTO che ci appare in lontananza ci annunciano che stiamo entrando nella Penisola. Una foto panoramica, e ci tuffiamo alla scoperta di uno dei luoghi di villeggiatura più conosciuti al mondo. Ne scrissero in ogni epoca, da Omero nel IX Secolo a.c. fino a Torquato Tasso che qui nacque e al quale è dedicata la piazza principale. Le bellezze di Sorrento, le sue straordinarie vedute con le scogliere a picco sul mare, i suoi vicoletti stracolmi di vita hanno richiamato invasori che per secoli se la contesero. In tempi attuali, fortunatamente, attira pacifici milioni di turisti, ha ispirato registi come Risi che qui girò Pane Amore e… con De Sica e Sofia Loren, divi di Hollywood, musicisti autori di brani immortali come “Torna a Surriento” o in tempi più recenti il capolavoro di Lucio Dalla - che in Piazza Tasso passava gran parte delle sue vacanze - che ha fatto sognare tutti quelli che, come lui, hanno lasciato il cuore qui ….”qui dove il mare luccica e tira forte il vento sulla vecchia terrazza davanti al Golfo di Surriento…”
Salendo in direzione di SANT’AGATA SUI DUE GOLFI che come dice chiaramente il nome fa da spartiacque tra Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana, abbiamo l’ulteriore “bonus” di sostare a Termini per assaggiare dell’ottimo limoncello, vanto della zona, e fermarci a pranzo alla eccellente trattoria Eughenes a gestione familiare di cui siamo affezionati clienti da sempre, e ci troveremo la vista spettacolare dell’isola di Capri di fronte a noi, quasi a toccarla.
Rientriamo in hotel per un pò di tempo libero. Si può dedicare allo straordinario SANTUARIO DI POMPEI, trionfo del Barocco italiano con la facciata dedicata alla Pace Universale, l’unico al mondo visitato da 4 Papi, crocevia di genti e culture. E’ dedicato alla venerazione alla Madonna del Rosario e oggi conta 4 milioni di pellegrini l’anno, conosciuto per le sue grandi opere di carità, assistenza e solidarietà umana attraverso l’impeccabile regia Pontificia e la disponibilità di grandi edifici in tutta Pompei, sedi del centro educativo per minori, orfani, donne sole, mensa dei poveri, sostegni psicologici per i più deboli, grazie all’instancabile opera di religiosi, volontari e le donazioni di fedeli di ogni parte del mondo.
Tra le migliaia di “ex voto” esposti c’è quello di un bambino bergamasco che proprio qui a Pompei, alla Clinica Maria Rosaria tuttora operativa, nel 1961 venne salvato dall’amputazione della gamba con un delicatissimo intervento chirurgico, miracoloso per quei tempi: oggi anche lui è qui nel nostro gruppo !
Ed eccoci pronti per la Grande Festa di Capodanno: prima nel lussuoso salone del nostro hotel con le delizie di una cena di classe, servizio impeccabile e musica dal vivo. Poi, nell’approssimarsi della mezzanotte, sullo spettacolare Roof Terrace con la vista a 360°, il brindisi con l’imperdibile spettacolo dei fuochi che spuntano da ogni angolo, riempiono il cielo e illuminano il Vesuvio mai così bello.
Sarà una notte imperdibile e indimenticabile, che da sola vale il viaggio. Non mancate !!!
Ed eccoci pronti per la Grande Festa di Capodanno: prima nel lussuoso salone del nostro hotel con le delizie di una cena di classe, servizio impeccabile e musica dal vivo. Poi, nell’approssimarsi della mezzanotte, sullo spettacolare Roof Terrace con la vista a 360°, il brindisi con l’imperdibile spettacolo dei fuochi che spuntano da ogni angolo, riempiono il cielo e illuminano il Vesuvio mai così bello.
Sarà una notte imperdibile e indimenticabile, che da sola vale il viaggio. Non mancate !!!
MERCOLEDI 1 GENNAIO: CIAO CAMPANIA !
Lasciamo il nostro hotel per dirigerci verso Napoli. Il bus ci porterà nella parte più alta, attraverso i quartieri collinari del Vomero e Posillipo, dove abitano vip, calciatori, milionari che possono godersi dal salotto di casa l’immagine di Napoli che diventa cartolina. Noi ci accontenteremo di qualche selfie panoramico da mandare a parenti e amici giusto per abbinarlo agli Auguri di Buon Anno..... Poi, approfittando della città ancora sonnecchiosa dopo i festeggiamenti della sera precedente, raggiungeremo l’incanto di Mergellina, sul Lungomare. La passeggiata panoramica sarà un continuo guardarsi intorno, verso le colline, le isole all’orizzonte, magari sui temerari che si tufferanno in mare come da tradizione, sul Vesuvio che ci guarda sempre dall’alto, con l’imponente Castel dell’Ovo che spicca sul lungomare e il ristorante per l’ultimo pranzo.
Quando, alle ore 16:55, il nostro treno partirà (per arrivare a Milano alle 21:38 con trasferimento immediato a Ponte San Pietro) inganneremo il tempo del viaggio guardando e riguardando le foto, riavvolgendo il nastro della memoria dove custodiremo gelosamente questa esperienza che rimarrà per sempre tra i ricordi più belli.
Quando, alle ore 16:55, il nostro treno partirà (per arrivare a Milano alle 21:38 con trasferimento immediato a Ponte San Pietro) inganneremo il tempo del viaggio guardando e riguardando le foto, riavvolgendo il nastro della memoria dove custodiremo gelosamente questa esperienza che rimarrà per sempre tra i ricordi più belli.
INFORMAZIONI IMPORTANTI
La quota di partecipazione per persona in camera doppia è contenuta in € 1580 e comprende:
QUOTA DI PARTECIPAZIONE: E’ fissata in € 1580 per persona in camera doppia e comprende:
SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA TOTALE PER 6 NOTTI € 290. Supplemento facoltativo posto prima fila bus per tutto il viaggio: € 150 per persona.
PAGAMENTI E ASSICURAZIONI: Al momento della prenotazione è richiesto l’acconto di € 400 per persona. Il saldo completo va versato entro il giorno 7 dicembre. In caso di cancellazione verranno applicate le seguenti penalità: fino al 7 dicembre l’intero acconto, € 1000 fino al 20/12, intera quota oltre tale data. E’ disponibile un’assicurazione facoltativa annullamento da sottoscrivere e pagare contemporaneamente alla prenotazione del viaggio al costo dell’8% dell’intero viaggio. E’ possibile farsi sostituire gratuitamente fino al 23 dicembre pagando solo eventuali spese operative richieste dai fornitori.
I partecipanti sono coperti con Assicurazione Allianz-Gruppi per spese mediche, furto, bagaglio, scippo. I dettagli sono a disposizione presso l’agenzia organizzatrice, con possibilità di sottoscrivere integrazione facoltativa alle coperture base. L’Agenzia Francoviaggi, pur garantendo la massima professionalità, non è in alcun modo responsabile per mancata o modificata fruizione dei servizi inclusi nel programma per cause di forza maggiore come condizioni stradali, marittime, scioperi, ritardi ferroviari, guasti meccanici, traffico, né per qualsiasi attività individuale effettuata al di fuori di questo programma.
TACITA ACCETTAZIONE: L’iscrizione e la partecipazione al viaggio implicano tacitamente l’accettazione di tutto il programma e le clausole informative contenute in queste pagine. In caso di variazioni significative dopo la stampa di questo programma (5 novembre) i partecipanti verranno immediatamente informati. Prima della partenza i partecipanti riceveranno i menu dettagliati di tutti i pasti: eventuali ordinazioni al di fuori di quanto contenuto nei menu va immediatamente saldato dagli interessati. Eventuali allergie o intolleranze alimentari vanno comunicate prima della partenza.
CONTATTI: I nostri accompagnatori saranno sempre reperibili ai numeri 3381737835 – 3312134039 – 3386113355. In caso di necessità raccomandiamo tassativamente di TELEFONARE e non inviare email, sms, whatsapp.
- Bus privato da Ponte San Pietro a Milano Centrale e ritorno, viaggio in treno Frecciarossa andata e ritorno da Milano a Napoli.
- Soggiorno di 6 notti all’hotel Habita 79 di Pompei (cat. Lusso) includendo colazione, tutte le tasse, Gran Cenone di Capodanno.
- 7 pranzi e 5 cene con menu completi e bevande, in ristoranti accuratamente selezionati come da nostra tradizione.
- Bus privato a disposizione per tutta la durata del soggiorno in Campania per effettuare tutte le escursioni incluse nel programma.
- Visita guidata privata con degustazione al Caseificio Vannulo di Capaccio, Cantina Vinicola di Taurasi, Palazzo del Corallo di Portici.
- Traghetti andata e ritorno e visita guidata in bus privato dell’Isola d’Ischia.
- Ingresso e navigazione sotterranea guidata alle Grotte di Pertosa.
- Nostro accompagnatore per tutto il viaggio.
SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA TOTALE PER 6 NOTTI € 290. Supplemento facoltativo posto prima fila bus per tutto il viaggio: € 150 per persona.
PAGAMENTI E ASSICURAZIONI: Al momento della prenotazione è richiesto l’acconto di € 400 per persona. Il saldo completo va versato entro il giorno 7 dicembre. In caso di cancellazione verranno applicate le seguenti penalità: fino al 7 dicembre l’intero acconto, € 1000 fino al 20/12, intera quota oltre tale data. E’ disponibile un’assicurazione facoltativa annullamento da sottoscrivere e pagare contemporaneamente alla prenotazione del viaggio al costo dell’8% dell’intero viaggio. E’ possibile farsi sostituire gratuitamente fino al 23 dicembre pagando solo eventuali spese operative richieste dai fornitori.
I partecipanti sono coperti con Assicurazione Allianz-Gruppi per spese mediche, furto, bagaglio, scippo. I dettagli sono a disposizione presso l’agenzia organizzatrice, con possibilità di sottoscrivere integrazione facoltativa alle coperture base. L’Agenzia Francoviaggi, pur garantendo la massima professionalità, non è in alcun modo responsabile per mancata o modificata fruizione dei servizi inclusi nel programma per cause di forza maggiore come condizioni stradali, marittime, scioperi, ritardi ferroviari, guasti meccanici, traffico, né per qualsiasi attività individuale effettuata al di fuori di questo programma.
TACITA ACCETTAZIONE: L’iscrizione e la partecipazione al viaggio implicano tacitamente l’accettazione di tutto il programma e le clausole informative contenute in queste pagine. In caso di variazioni significative dopo la stampa di questo programma (5 novembre) i partecipanti verranno immediatamente informati. Prima della partenza i partecipanti riceveranno i menu dettagliati di tutti i pasti: eventuali ordinazioni al di fuori di quanto contenuto nei menu va immediatamente saldato dagli interessati. Eventuali allergie o intolleranze alimentari vanno comunicate prima della partenza.
CONTATTI: I nostri accompagnatori saranno sempre reperibili ai numeri 3381737835 – 3312134039 – 3386113355. In caso di necessità raccomandiamo tassativamente di TELEFONARE e non inviare email, sms, whatsapp.
PER PARTENZE DA BRESCIA: nessun supplemento treno (partenza dalla Stazione di Brescia alle ore 6:42 con Frecciarossa per Milano Centrale e proseguimento sullo stesso treno del resto del gruppo per Napoli. Al ritorno il giorno 1 Gennaio l’arrivo definitivo a Brescia sarà alle ore 22:23).
ACCETTIAMO OPZIONI SENZA IMPEGNO E SENZA ALCUN ACCONTO FINO AL 15 NOVEMBRE (salvo esaurimento posti prima di quella data).
PER PRENOTAZIONI CONFERMATE ENTRO IL 15 NOVEMBRE VI REGALIAMO UNA NOSTRA GITA DI UN GIORNO A SCELTA* CON PRANZO INCLUSO!!! (da utilizzare entro il 30/6/2025 - *escluso Trenino del Bernina del 31/1).
ACCETTIAMO OPZIONI SENZA IMPEGNO E SENZA ALCUN ACCONTO FINO AL 15 NOVEMBRE (salvo esaurimento posti prima di quella data).
PER PRENOTAZIONI CONFERMATE ENTRO IL 15 NOVEMBRE VI REGALIAMO UNA NOSTRA GITA DI UN GIORNO A SCELTA* CON PRANZO INCLUSO!!! (da utilizzare entro il 30/6/2025 - *escluso Trenino del Bernina del 31/1).
ORGANIZZAZIONE